Previdenza

 

Le 5 bugie sulla previdenza: anticipazioni e riscatti

9 Set, 2014

Le 5 bugie sulla previdenza: anticipazioni e riscatti

9 Set, 2014

Pasquale Merella, FRM

3 min read

A seguito del dibattito sulle tematiche di previdenza complementare avvenuto in occasione della GNP – Giornata Nazionale della Previdenza (14 – 16 Maggio 2014) sono stati identificati nella tavola rotonda organizzada da AICP (Associazione Italiana di Cultura Previdenziale) cinque temi principali presentati come cinque “bugie” per non aderire alla previdenza complementare.

Qui di seguito l’ultimo appuntamento per “il Punto” con la quinta “bugia” suglle anticipazioni e riscatti legati all’adesione alla previdenza complementare – di seguito il Link: http://www.giornatanazionaledellaprevidenza.it/site/home/il-punto/le-5-bugie-sulla-previdenza-le-anticipazioni-e-riscatti.html

Completiamo la “collezione” delle cinque bugie sulla previdenza complementare, quelle che – per intenderci – spesso sentiamo dalla gente comune o peggio da chi si professa esperto del settore.

Il tema di fondo – purtroppo rimane sempre quello – è rappresentato dal gap di educazione finanziaria che in maniera avvilente emerge da ogni studio effettuato sul nostro Paese. Possiamo qui citare l’ultimo rapporto di PISA 2012 (Programme for International Student Assessment) in tema di alfabetizzazione finanziaria: dall’analisi emerge che i giovani sono particolarmente confusi riguardo il funzionamento dei prodotti finanziari. In particolare gli studenti italiani mostrano conoscenze e comprensione dei concetti e dei rischi finanziari inferiori agli altri paesi OCSE.

Ecco che affermazioni come questa: <<Se verso ad un Fondo Pensione non potrò più avere la disponibilità dei miei soldi in caso di necessità>> possono quasi passare per vere. Ma non è così.

Ebbene, la conoscenza crea la consapevolezza. Appare quindi necessario assicurare una formazione finanziaria che permetta ai giovani e futuri lavoratori di pensare ad un proprio “salvadanaio consapevole“.

Nelle “puntate” precedenti ci siamo occupati di sfatare tutte le “bugie per non aderire alla previdenza complementare” (prima bugia, seconda bugia, terza bugia, quarta bugia), bugie che in qualche modo riguardano l’esistenza e l’accrescimento del salvadanaio richiamato.

Ora ci occuperemo invece della quinta bugia relativa all’utilizzo del salvadanaio consapevole. Il suo naturale percorso si conclude solitamente con la principale ragion d’essere: sostenere il periodo di quiescenza. Alternativamente, un salvadanaio può servire anche in momenti di necessità temporanea e magari legati all’accrescimento personale e professionale dell’individuo.

Ad esempio, pensiamo ad un salvadanaio previdenziale di un giovane studente, alimentato dai risparmi dei genitori. Nel periodo universitario, il giovane desideroso di apprendere meglio le lingue straniere decide di fare un viaggio studio. Ecco che il salvadanaio può adempiere a tali necessità.

Ancora. Per motivi importanti, legati a consumi duraturi, acquisto di casa o spese mediche, l’aderente al fondo pensione può fare domanda per ottenere un’anticipazione. Infatti in qualsiasi momento, il lavoratore può richiedere una anticipazione (fino al 75 % di quanto maturato su: TFR destinato al Fondo, contributo dell’azienda sommato a quello del lavoratore più le rivalutazioni di competenza) sulla sua posizione per spese sanitarie e dopo otto anni dall’iscrizione anche per l’acquisto o la ristrutturazione della propria casa. Per tutte le altre motivazioni è possibile nella misura pari al 30% di quanto maturato.

Quindi, in conclusione del ragionamento fatto nelle precedenti “bugie”, emerge che solamente la formazione finanziaria, una patente previdenziale ad esempio, ci aiuta a raggiungere uno stato di conoscenza che ci permetta di pensare in maniera razionale ai bisogni previdenziali ed al conseguente “gap” creato dal passaggio dal sistema retributivo a quello contributivo. Diventa quindi naturale, ancorché razionale, pensare alla costruzione di un proprio salvadanaio consapevole. Ove la consapevolezza si concretizza nell’adesione con i propri contributi e con la richiesta di anticipazioni per reali necessità pregiudizievoli della propria salute o benessere.

La possibilità di poter attingere nei momenti di necessità non sia però scambiata per un bancomat!

Ecco i Twitt: